Vittoria Premio Guicciardi 2025

Una panoramica del mio contributo, vincitore del Premio “Enrico Guicciardi” 2025, sul nuovo art. 36-bis T.U. Edilizia e il contrasto con l’art. 167 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Avv. Federico Loreggian

29 dicembre 2025

Avv. Federico Loreggian

Premio Guicciardi 2025: la nuova sanatoria semplificata tra edilizia e paesaggio.

Nel contributo con il quale ho vinto la XIII edizione del Premio “Enrico Guicciardi”, ho affrontato uno dei nodi interpretativi più delicati introdotti dal cosiddetto Decreto “Salva Casa”: il rapporto tra la nuova disciplina dell’accertamento di conformità di cui all’articolo 36-bis del D.P.R. 380/2001 e la tutela paesaggistica delineata dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Si tratta di un tema che si colloca in un’area di confine tradizionalmente segnata da tensioni sistemiche, nella quale l’intervento del legislatore del 2024 ha inciso in modo significativo, senza tuttavia fornire un coordinamento espresso con la disciplina previgente.

Video della premiazione

Il video della premiazione è pubblicato con riserva dei diritti in favore dell’Associazione Veneta degli Avvocati Amministrativisti.

© Associazione Veneta degli Avvocati Amministrativisti – https://www.amministrativistiveneti.it

Il tema del contributo

Nel lavoro premiato mi sono concentrato, in particolare, sul comma quarto dell’articolo 36-bis, disposizione che consente di attivare il procedimento di accertamento di compatibilità paesaggistica anche in presenza di interventi che abbiano comportato la creazione o l’aumento di superfici e volumi, prevedendo inoltre la formazione del silenzio-assenso in caso di mancata pronuncia dell’Autorità competente entro i termini di legge.

Ho posto tale disciplina a confronto con l’articolo 167 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che continua invece a escludere in modo assoluto la possibilità di accertare la compatibilità paesaggistica in presenza di incrementi volumetrici. Da questo raffronto emerge un’antinomia normativa evidente, che non si esaurisce in una divergenza teorica, ma incide direttamente sull’azione amministrativa.

L’approccio seguito

L’analisi non si è limitata a segnalare il contrasto tra le due disposizioni, ma ha adottato un’impostazione sistematica, volta a ricostruire il quadro complessivo attraverso i tradizionali criteri di risoluzione delle antinomie legislative.

In questa prospettiva, ho esaminato i limiti dei criteri gerarchico e di competenza, le ambiguità del criterio di specialità e il ruolo centrale – ma non risolutivo – del criterio cronologico, anche alla luce della clausola di abrogazione espressa contenuta nel Codice dei beni culturali e del paesaggio e del dibattito dottrinale e giurisprudenziale sviluppatosi sul tema delle cosiddette “clausole di resistenza”.

L’obiettivo non è stato quello di offrire una soluzione univoca, quanto piuttosto di mettere in evidenza la complessità del problema e i limiti delle ricostruzioni interpretative fondate su un solo criterio.

Le ricadute operative

Una parte centrale del contributo è stata dedicata alle ricadute pratiche della disciplina introdotta dal Decreto “Salva Casa”. Ho analizzato, in particolare, le difficoltà applicative in cui si trovano i Comuni, chiamati a gestire procedimenti nei quali convivono disposizioni tra loro difficilmente conciliabili.

Sono stati così ricostruiti i principali scenari che possono delinearsi nei procedimenti di sanatoria – dal parere espresso dell’Autorità paesaggistica, alla formazione del silenzio-assenso, fino all’ipotesi di dichiarazione di inammissibilità della domanda – mettendo in luce la posizione di particolare esposizione degli uffici e il rischio di contenzioso che ne deriva.

Considerazioni conclusive

Nel contributo con cui ho vinto il Premio “Enrico Guicciardi” 2025 ho cercato di offrire una lettura critica di una riforma che, pur muovendosi nella direzione di una maggiore flessibilità, lascia aperti rilevanti interrogativi di coordinamento tra disciplina edilizia e tutela paesaggistica.

In attesa di un chiarimento definitivo da parte della giurisprudenza – e, se del caso, della Corte costituzionale – il tema rimane di grande attualità e di rilevanza pratica, soprattutto per le amministrazioni locali e per i professionisti chiamati a operare in un quadro normativo ancora instabile.

Nota: Il presente articolo ha natura meramente illustrativa del contributo premiato e non costituisce riproduzione dello stesso.

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